Immagina questa situazione: fra qualche giorno è il compleanno della tua migliore amica, e stai cercando su internet un regalo per lei. Dopo avere esaminato diversi prodotti, trovi un articolo che sembra perfetto e lo aggiungi al carrello. Inserisci i tuoi dati (nome, email, indirizzo) ma all’improvviso ti ricordi che hai una commissione urgente da sbrigare e d’istinto clicchi sulla X rossa, chiudendo la finestra.
È una situazione molto comune, nota come carrello abbandonato. Ma di cosa si tratta?
Cos’è un carrello abbandonato e perché succede
Ogni ordine inserito lasciato nel carrello, e che quindi non è stato concluso, finisce tra i carrelli abbandonati. Per i commercianti, si tratta di vendite perse.
La situazione che hai letto poco fa è solo un esempio, ma i numeri parlano chiaro: secondo il Baymard Institute, circa il 70% degli acquirenti abbandona il carrello durante gli acquisti online.
Tra le cause principali: costi aggiuntivi, obbligo di registrarsi al sito e tempi di consegna lunghi.
INDICE
Strategie per recuperare i carrelli abbandonati e massimizzare le vendite
Sconti
A volte l’abbandono del carrello è dovuto allo “shock per il prezzo” che può verificarsi nella fase finale del processo di acquisto. Per questo motivo i rivenditori online spesso includono uno sconto nelle email, in modo da incentivare gli acquisti.
Evidenziare un senso di urgenza, utilizzando frasi come "stock limitato" o "solo 3 giorni rimasti”, aiuta a incrementare le vendite.
Ecco un esempio di piano ottimale:
- Prima email: entro un’ora dall'abbandono del carrello
- Seconda email: due giorni dopo
- Terza email: quattro giorni dopo
Ricorda che, se invii più di una email, quella iniziale non deve includere lo sconto: in questo modo potrai riconquistare i clienti senza sacrificare i tuoi margini di guadagno.
Analisi approfondite
Prima ancora di ottimizzare la strategia email per il recupero dei carrelli abbandonati, è importante analizzare il processo di acquisto, per capire in quale fase si perdono i potenziali clienti.
Se vuoi approfondire l’analisi, puoi installare un software per il monitoraggio del mouse come Mouseflow. Potrai vedere esattamente come i clienti potenziali interagiscono con il tuo processo di pagamento e individuare le criticità del tuo sito. In alternativa, puoi creare segmenti Google Analytics personalizzati. Se vuoi sapere come migliorare le conversioni del tuo negozio online, leggi questo articolo.
Email marketing
Con l'invio di una o più email un’azienda può riuscire a recuperare tra il 5 e l’11% delle vendite.
Ecco un esempio pratico:
Ipotizza di vendere 100 kit per la rasatura al giorno. Con il 68% di carrelli abbandonati, perderesti circa 200 vendite al giorno.
Immagina di recuperare il 9% di queste 200 vendite. Se ogni ordine avesse un valore medio di 75 euro, ricaveresti 1.350 euro extra al giorno.
Attenzione: inviare tante email per recuperare i carrelli abbandonati può risultare eccessivo, soprattutto se sei all’inizio.
Una buona regola generale è quella di inviare tre email, diluite nell’arco di una settimana.
Nella prossima sezione vedrai alcuni esempi pratici di email marketing efficace.
Esempi di email per recuperare i carrelli abbandonati
Chubbies Shorts
Chubbies Shorts ha implementato un’ottima strategia email per il recupero dei carrelli abbandonati: non si limita a dare informazioni utili, ma lo fa con uno stile vivace e amichevole.
In caso di abbandono del carrello, Chubbies Shorts invia due email: la prima 2 ore dopo l’abbandono del carrello, la seconda 2 giorni dopo.
Questa è la prima email, inviata 2 ore dopo l’abbandono del carrello:
Ed ecco la seconda email, inviata 2 giorni dopo l’abbandono del carrello.
È interessante notare che queste email non offrono uno sconto, ma puntano su un approccio divertente e informale.
PrideBites
PrideBites ha strutturato una precisa strategia email per l’abbandono al checkout, che prevede l’invio di sei email. Con questo metodo, è possibile offrire sconti crescenti con il passare del tempo, nel tentativo di convincere i potenziali acquirenti a completare l'acquisto. Tieni presente che, più email invii, maggiori sono le tue probabilità di recuperare le vendite perse. Detto questo, assicurati di non risultare troppo insistente.
La prima email di PrideBites ricorda al potenziale cliente che ha lasciato degli articoli nel carrello e offre uno sconto per 5 giorni.
Prima dello scadere dei 5 giorni, PrideBites invia due email di follow up, che includono uno sconto per un tempo limitato e una call to action, con l’invito diretto ad acquistare.
Trascorsi 5 giorni, PrideBites invia un’email che offre uno sconto del 25%, seguita da ulteriori promemoria.
Brother Moto
Brother Moto invia subito una email simpatica e spiritosa per invogliare i clienti a completare l’acquisto. Carpe diem!
L’azienda invia questa email sei ore dopo l’abbandono del carrello. Brother Moto usa una comunicazione semplice, ma allo stesso tempo include tre elementi fondamentali:
- elenco degli articoli lasciati nel carrello
- link per tornare alla pagina del pagamento
- senso di urgenza
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Carrello abbandonato: domande frequenti
Le email per recuperare i carrelli abbandonati funzionano?
Sì, funzionano e consentono di recuperare le vendite che altrimenti sarebbero perse. Secondo uno studio recente condotto dal provider email Klaviyo, le aziende che inviano mail ai clienti dopo l’abbandono del carrello recuperano fra il 3 e il 14% delle vendite.
Che cosa dovrei scrivere in una email per recuperare un carrello abbandonato?
Ogni mail per recuperare un carrello abbandonato dovrebbe includere un promemoria sugli articoli rimasti nel carrello, un testo efficace, e una call to action che motivi la persona ad acquistare.
Quante email è consigliato inviare per recuperare un carrello abbandonato?
Una campagna standard di email per recuperare un carrello abbandonato dovrebbe essere composta da almeno tre email: la prima inviata dopo un’ora, la seconda dopo il primo giorno e l’ultima il terzo giorno. Ma questo schema non è vincolante: puoi inviare la quantità di email che preferisci in base alla tua strategia.